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Grazie

La parola “Grazie” torna diverse volte all’interno di questo racconto. La pronuncia il protagonista, la ripete la danzatrice, il cui spettacolo è stato recensito con grande plauso dalla critica (e dallo stesso protagonista). È quasi uno “stare al mondo”, questo “Grazie”, quasi un lasciapassare che sblocca numerosi livelli: a volte sono solo porzioni di corpo, altre volte è puro vernacolo. Dietro a questo “Grazie” c’è una volontà politica, tutta autoriale, di raccontare e far raccontare le vicissitudini che legano i personaggi ritratti.

In “Grazie” di Carlo Lei, questa parola – così come molte altre – riesce a vivere di vita propria. E l’attenzione a un linguaggio così preciso, studiato e ricco di stimoli, è propria solo ai grandi autori. Grazie, Carlo Lei.

Topsy Kretts diventa cartaceo, ancora una volta

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Topsy Kretts nasce dal 2022 da un’idea di Federico Riccardo, il quale, accortosi della presenza sempre più massiccia di racconti brevi in Italia, decide di fondare un piccolo magazine dalle grandi ambizioni. Il nome deriva da un personaggio del film “The Number 23” e omaggia il ruolo dello scrittore che farà letteralmente impazzire il personaggio principale della storia, interpretato da Jim Carrey. Raccontare la contemporaneità è l’obiettivo principale di questo magazine, accendere una miccia, far riflettere sul paradosso della nostra civiltà. Fare ciò che il racconto stesso si pone: raccontare l’universale, partendo dal particolare.

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